Ipsos ha realizzato un’indagine sul problema della povertà energetica, partendo da un’analisi di scenario
sul contesto sociale ed economico vissuto dagli italiani, per approfondire poi il tema del caro bollette, fino ad arrivare al percepito della povertà energetica. Per la realizzazione della ricerca è stato intervistato un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 ed i 65 anni, raccolte a fine ottobre 2021.
Il 2021 è l’anno in cui molti indicatori stanno tornando a crescere, dopo un 2020 che ha visto crollare
drasticamente il clima di fiducia dei consumatori e la loro percezione del clima economico, fino a toccare ad aprile 2020 il minimo storico degli ultimi anni (fonte Istat). Nel 2021 si registra invece un netto rimbalzo positivo per la fiducia nel clima economico; più contenuta l’inversione di tendenza per quanto riguarda il clima personale, ossia le prospettive economiche individuali o familiari.
I dati Ipsos dicono che oltre la metà degli italiani, per l’esattezza il 56%, non può permettersi lussi o ha una posizione sociale in discesa, o ancora arriva a fine mese con difficoltà, o addirittura vive con meno del necessario. A conferma di questa diffusa sensazione di insicurezza sulla propria condizione economica, la ricerca condotta per Banco dell’energia mostra come quasi 3 italiani su 4 convivano con il timore di non riuscire ad affrontare qualche spesa: in particolare, il 45% ha paura di non poterne fronteggiare una imprevista, il 29% cita le spese dentistiche, il 19% il pagamento delle bollette (un dato che sale al 31% tra coloro che hanno un tenore di vita basso).
Circa 8 italiani su 10 si dicono preoccupati dal caro bollette, e il 32% è «molto» preoccupato.
La preoccupazione è più elevata tra coloro che vivono al Sud e sulle Isole e già temono di non poter sostenere alcune spese ordinarie, indipendentemente dagli aumenti dell’energia, i quali costituirebbero un ulteriore aggravio della loro condizione.
Gli italiani non sono molto familiari con la definizione di povertà energetica (il 73% non sa di cosa si tratta) tuttavia, dopo aver dato una spiegazione del concetto, dimostrano di avere molto a cuore questo problema: per il 96% degli intervistati è un tema che riguarda il nostro Paese (per il 53% lo riguarda in maniera importante).
Tanti fattori hanno contribuito ad aumentare il problema della povertà energetica: il primo citato è l’aumento del costo delle materie prime. Chi conosce bene l'argomento della povertà energetica, lo imputa anche al cambiamento del modello di consumo e dello stile di vita post covid, con l’aumento del tempo passato tra le mura domestiche, e alla transizione ecologica, ossia i vincoli imposti dalle regole europee su decarbonizzazione ed abbattimento delle emissioni, che inevitabilmente portano dei costi da sostenere. Un intervento a sostegno delle situazioni di povertà energetica nella propria comunità locale è reputato in qualche misura utile dal 71% degli intervistati, soprattutto al Centro e al Sud. Le famiglie in condizione di povertà vengono indicate come il principale destinatario di questo sostegno